Un ramo del lago di Como: Colico, Bellano e Bellagio

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte.

A. Manzoni “I Promessi Sposi”

Un tempo lontano, ma non troppo, quando la nostra prima bimba cresceva nella pancia, insieme a Sven siamo andati alla scoperta del lago di Como. E appena arrivati in mezzo a questo spettacolo della natura, abbiamo risentito le parole di Manzoni, mai una tale bellezza fu descritta meglio. La nostra prima tappa è stata Colico. Il paese si sviluppa su due colli, ai margini di quella che un tempo era una palude e oggi è la grande Riserva Naturale Pian di Spagna e lago di Mezzola. Un luogo molto bello dal punto di vista naturalistico dove poter immergersi in quella cosa chiamata tranquillità.

Per trasportare le merci a Lecco un tempo si partiva proprio da Colico, venivano caricate sulle barche percorrendo il lago verso sud. Il paese unisce infatti la provincia di Como con la Valtellina, ma anche la costa est con la costa ovest del lago. Ed è proprio qui che il fiume Adda si tuffa nel lago di Como. E’ questo il motivo per cui Colico ha subito numerose dominazioni ed è diventata nella storia una perfetta area per controllare il territorio.

Qua si possono infatti visitare due importanti fortificazioni. Il forte Montecchio Nord finito nel 1914, l’unico forte militare italiano della Grande Guerra ancora intatto nel suo armamento originario e il forte di Fuentes. Costruito nel 1603 sorge sul Montecchio Est, nel Pian di Spagna. E’ stato voluto dal governatore spagnolo di Milan e aveva il compito di difendere il confine con il territorio dei Grigioni, che all’epoca si estendeva fino a Colico. Entrambi i forti sono aperti al pubblico solo con visite guidate.

Noi non abbiamo visitato all’interno i due forti, ma vale la pena fare comunque un giro da fuori, perché dal Forte di Fuentes, grazie alla sua posizione elevata, si gode di uno splendido panorama che si affaccia sulle montagne circostanti. Oltre alla storia Colico è infatti natura allo stato puro. Noi ci siamo addentrati a fare una passeggiata in bicicletta tra quel meraviglioso verde. Un tratto breve per noi avendo già una pancetta di 5 mesi, ma per gli amanti delle due ruote si possono fare delle belle girate anche con i bambini. La pista ciclo pedonale si inoltra nella suggestiva area faunistica dei pian di Spagna fino a collegarsi al sentiero Valtellina.


Colico è vicina al Monte Legnone un vero paradiso per chi ama fare attività all’aria aperta e camminate, mentre il forte vento che tira sul lago è un perfetto scenario per kite, windsurf e vela. Se invece non potete, oppure non volete, fare attività sportive, potete scegliere la seconda opzione, relax totale sulla lunga spiaggia.

Lago Como, Colico

Se vi resta tempo andate a dare un occhio anche all’antico borgo di Fontanedo, un tempo abitato da numerose famiglie di contadini. Due curiosità: la chiesa di Santa Elena, con il suo bellissimo fonte battesimale in marmo bianco, e la torre del 1357.

Sosta.

Lago Como, area sosta Colico

Ci siamo fermati all’area sosta L’Ontano (via Montecchio Nord, 27). L’area, 25 piazzole, si trova in una bellissima posizione, si affaccia direttamente sulla spiaggia di Colico, da lì parte la ciclopedonale e il centro del paese si raggiunge a 5 minuti a piedi. Costo: €25/notte, €15/8h, €3 solo carico/scarico. Servizi: corrente elettrica, acqua potabile, docce calde, carico/scarico, parco giochi, barbecue, bar, ristorante-pizzeria.

Bellano

Lasciato Colico con qualche goccia di pioggia, siamo scesi lungo la costa fino a Bellano, un piccolo paese di pescatori, con strade strette e case colorate. Non è particolarmente prestigioso, ma è fatto di vita, quella vera. Tra le sue vie si respira il profumo del lago e della natura. Si trova sulla sponda orientale del lago di Como ed è racchiuso tra le rocce delle Grigne e l’acqua del Lario. Abbiamo fatto una breve sosta, non perchè si stesse male anzi, ma purtroppo ci sono sempre tante cosa da voler vedere.

Lago Como, Bellano

Ma il motivo per cui dovete assolutamente fermarvi in questo borgo è l’opera d’arte creata dalle acque gelide del torrente Pioverna, che nel tempo ha scavato ed eroso con la sua forza la roccia creando un piccolo canyon: il suo nome è l’Orrido di Bellano. Un lavoro di millenni con un risultato stupefacente. Il percorso non impegnativo a livello fisico, è attrezzato con passerelle ed è fattibile a chiunque, ma la forza della natura e l’assordante gorgogliare dell’acqua lasciano letteralmente senza fiato. Trasmettendo ancora una volta una vera e propria ammirazione verso la magia della natura.

Curiosità. Se vi piacciono le passeggiate tra storia e natura, il sentiero del viandante è quello che fa per voi. Un percorso lungo la sponda orientale del lago di Como che collega Abbadia Lariana a Perledo. Una passeggiata che ripercorre le orme degli antichi Romani per raggiungere gli insediamenti più isolati. Lungo il tragitto potrete assaporare la natura in tutta la sua bellezza.

Bellagio

Da Bellano abbiamo poi traghettato con il nostro camper per raggiungere la perla del lago di Como, Bellagio. Ecco se c’è una cosa che non potete assolutamente mancare è la traghettata. Vedere il lago dalle sue acque, ammirare le prestigiose ville che si affacciano sulle sponde, nascoste tra gli alberi, circondate da immensi giardini e poi verde, tanto verde, svariate sfumature di verde. Una delle cose più belle del lago di Como è proprio questa, le sue sponde sono così rigogliose, così piene di ossigeno, di colori. E’ qualcosa di veramente splendido e unico. Credo di aver capito come mai l’amico George ha preso casa proprio qua!

Sbarcati a Bellagio abbiamo parcheggiato, dormito e il giorno dopo siamo andati alla scoperta di questo gioiello di colori che si affaccia sul lago di Como. Il paese si trova proprio sul promontorio che divide il lago in due rami: a sinistra quello di Como e a destra quello orientale di Lecco. E’ un piccolo borgo molto caratteristico e in parte fermo nel tempo. Passeggiare tra le sue strette viuzze colorate da particolari facciate e incorniciate dal profumo dei suoi fiori regala forti emozioni. Così come il lungolago da cui è possibile assaporare una vista da sogno.

Lago Como, Bellagio

Ed è proprio sulle rive del lago che si incontrano i Giardini Di Villa Melzi d’Eril. La villa fu costruita per il duca Francesco Melzi d’Eril ed è tutt’ora privata. Mentre il giardino è aperto al pubblico (da marzo fino a ottobre) ed è abbellito con essenze tropicali ed esotiche, sculture, un tempietto moresco ed un laghetto giapponese e l’orangerie. Vale la pena entrare a fare una passeggiata in questo acquerello di colori e fascino. La

Lago di Como, Bellagio

Se invece avete voglia di salire un po’ e addentrarvi nella parte alta del paese potete arrivare fino a Villa Serbelloni, da non confondersi con il Grand Hotel Villa Serbelloni sempre a Bellagio. Attualmente appartiene alla Fondazione Rockefeller, si può girare per i vialetti di questo suggestivo giardino e godere di un meraviglioso panorama nel punto in cui il lago si divide in due rami, con visita guidata. Le visite (da marzo a novembre) sono riservate a un minimo di 6 persone, per maggiori informazioni qua.

Sosta.

Abbiamo dormito una notte a Bellagio e ci siamo fermati in un piccolo parcheggio di fronte al cimitero, in via Alessandro Volta 51 (N 45.976880, E 9.253870). Il parcheggio si trova a circa 2 km dal centro del paese e ha pochi stalli quasi sempre liberi. C’è una fontanella dell’acqua accessibile dalla strada, ma non c’è scarico. Vicino all’area, percorrendo via Volta, si trova un supermercato e la latteria sociale.

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