“Cambiano cielo non animo, coloro che corrono al di là del mare”
Omero
Siamo sbarcati in Grecia il 1 agosto alle 10. E lì è cominciato il nostro viaggio (qua l’articolo con tutte le tappe) alla scoperta di questa terra, completamente nuova per noi. Scesi dalla nave abbiamo guidato per circa 20 minuti e ci siamo fermati a Plataria. Dopo 16 ore di nave, nonostante il viaggio sia andato benissimo, avevamo bisogno di fermarci un attimo e godere di sole, mare e relax.
Un piccolo villaggio sulla costa ovest subito sotto Igoumenitsa. Non è sicuramente il mare più bello della Grecia. Però è una sosta comoda per arrivo e partenza. Parcheggiati fronte mare, tanto da aprire il portellone fare due passi e tuffarsi, poter assaporare quei sapori e quella cucina talmente buona da non poter più farne a meno per tutti i giorni a seguire. Beh questo – e molto altro – è Plataria e a noi è piaciuta molto. Così come quei calamari fritti che si scioglievano in bocca.

🚐 Sosta e servizi. E’ possibile parcheggiare lungo la strada davanti al mare e a pochi passi da alcune buonissime taverne, dove consumando qualcosa si può usufruire di lettini e ombrellone gratis. Per pranzo o cena vi consigliamo la taverna che trovate in foto, il fritto di calamari e le zucchine fritte sono speciali.
Una sera invece siamo stati al ristorante Kokosis, prezzi un po’ più alti, ma pesce molto buono.
Ricaricati dalla sosta ripartiamo e ci fermiamo poco dopo vicino a kanali, passiamo la nostra prima notte in Grecia al camping Asterias. Il campeggio è sul mare e molto ombreggiato, da segnalare però la strada per arrivare, che scende con una pendenza piuttosto forte. I servizi sono buoni e i costi anche. Ci facciamo un tuffo che sono già le 8 di sera e da quel momento fino alla fine della vacanza, i nostri ritmi così come i nostri orari si sono adeguati perfettamente a quelli greci. Restiamo in questo campeggio una sola notte. Non si stava male, ma la nostra fame di scoprire la Grecia ci fa ripartire.

Il giorno dopo ci muoviamo con calma e proseguiamo fino a Mango beach. Ci fermiamo per il pranzo nel parcheggio del lido con l’idea di ripartire poco dopo, ma veniamo rapiti dalla bellezza del mare, della nostra “terrazza” con vista da sogno. Restiamo a dormire insieme ad altri tre camper. Ceniamo in camper, ma prima di andare a letto ci fermiamo ad ammirare il mare di stelle sopra le nostre teste.

🚐 Sosta e servizi. La sosta è libera, il parcheggio è quello del lido accanto, quindi durante il giorno è condiviso con le auto. La sera si svuota e restano i camper. Non ci sono servizi, però attraversati i tavolini del bar ci sono le docce in spiaggia.
Dopo Mango abbiamo proseguito il nostro viaggio seguendo la costa. Non avevamo deciso benissimo dove ci saremo fermati. E così ci gustavamo queste strade, questi paesaggi, questo mare.
Il nostro andare ci ha portato fino a Mytikas (da non confondere con Myticas nel Peloponneso). Un posto particolare. Un paesino meraviglioso. Un vento che ci ha accolto lungo la via e ci ha accompagnato fino a prima di superare la punta. Poi la calma. Qua abbiamo trovato l’unica area camper durante i nostri 22 giorni di Grecia. Immersa nel verde e davanti al mare. Un luogo perfetto per noi. L’area è gestita da un greco che trascorre le sue vacanze lì con la sua famiglia e la sua roulotte. Una persona molto disponibile come tutti i greci che abbiamo poi conosciuto. Ci ha aiutato a parcheggiare e a sistemarci, ci ha dato alcune info sulla zona intorno. E poi non lo so, forse non è quello che fanno, ma è come lo fanno, che ti fa sentire a casa.
Il mare è molto bello e sale abbastanza graduale, quindi comodo anche per i bimbi. Spiaggia mai affollata, anzi. E soprattutto in questo luogo, poco nominato in generale, noi abbiamo ammirato alcuni dei tramonti più belli della Grecia.
🚐 Sosta e servizi. L’area è molto ombreggiata, costa 15 euro al giorno con corrente, servizi e docce (chiuse o fuori all’aperto) con acqua fredda.
👉 Nota. L’area non è vicinissima al paese, ma noi avevamo le bici, che portiamo sempre. È l’unica volta che le abbiamo usate in Grecia, però in quel caso ci hanno permesso di raggiungere il paese, incontrare lungo la via le pecore che tornavano a casa e gustarci una cena con i piedi praticamente in acqua in una buonissima taverna, nel centro del paese, Xifias. Quindi io ribadisco: portare sempre le bici, meglio dover dire non ci sono servite, che potevamo portarle. Ovviamente mi riferisco al periodo di bella stagione.
Finisce così la prima parte del nostro viaggio alla scoperta della Grecia continentale. Dopo Mytikas infatti abbiamo proseguito fino a Arinos per poi attraversare il ponte di Poseidone e raggiungere Patrasso. Qua potete trovare la seconda parte del nostro viaggio.
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